FRYDAY FOR FUTURE: GLI STUDENTI DI OGGI SALVERANNO IL FUTURO DEL NOSTRO PIANETA

  • Pubblicato il 15/03/2019
  • da D. G. - Reggio Calabria

Oggi 15 Marzo, in occasione della manifestazione che ha visto mobilitarsi nelle piazze di tutto il mondo milioni di giovani studenti a difesa del pianeta contro i cambiamenti climatici, iniziamo a scrivere sul nostro blog,trattando uno degli aspetti più rilevanti in tema di difesa ambientale e tutela dei diritti : il diritto all'acqua, che vuol dire il diritto a disporre della cosiddetta "acqua per la vita", indispensabile alla vita di ogni essere vivente e del pianeta stesso .L'acqua deve essere ritenuta ,pertanto, un bene sociale e un diritto umano universale e fondamentale.
Concludiamo rivolgendo a tutti i partecipanti al concorso un grosso" in bocca al lupo "per questa nuova e stimolante esperienza

Commenti (4)

  • il 17/04/2019
    C. C. - castelfidardo
    ha commentato:

    Anche noi pensiamo che l'acqua sia un diritto di tutti, indispensabile per la vita umana. Pensiamo anche che il clima nel nostro pianeta sta cambiando e ci lamentiamo per questo fenomeno, però non capiamo che l'abbiamo voluto noi con le nostre azioni.

    Cristina e Jasmine.

  • il 19/03/2019
    V. P. - Reggio Calabria
    ha commentato:

    Il 15 Marzo ha avuto luogo uno sciopero a livello internazionale allo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sui rischi derivanti dall'inquinamento. Promotrice dello sciopero una ragazzina svedese di 16 anni che, già da qualche anno, ha iniziato a non frequentare le lezioni tutti i venerdì per andare davanti al parlamento svedese a protestare. Greta Thumberg, questo il suo nome, con la sua caparbietà è riuscita a coinvolgere i ragazzi ma anche gli adulti di tutto il mondo e ci ha insegnato che "adesso tocca a noi!"

  • il 18/03/2019
    G. M. - Reggio Calabria
    ha commentato:

    Le emigrazioni e i mutamenti climatici.

    Il cambiamento climatico trasforma il nostro pianeta .Le grandi emigrazioni di popolazioni sono dovute anche alla contaminazione delle falde acquifere unite all'aumento delle regioni desertiche. A causa delle guerre si produce un'emergenza idrica; in Sudan nel 2006 l'aumento dei rifugiati eritrei, che fuggirono dalla violenza del loro paese, ha portato ad una maggiore ricerca d'acqua causando una diminuzione delle risorse idriche, già scarse in questo paese,è necessario che gli stati, coinvolte nelle guerre per "l'oro blu" raggiungano degli accordi di cooperazione per una più equa gestione di questa risorsa fondamentale per la sopravvivenza di tutti gli uomini del pianeta.

  • il 15/03/2019
    S. A. - Reggio Calabria
    ha commentato:

    Articolo 25 – Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
    “Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ….”.
    Nel tema dell’alimentazione è presente quello dell’acqua e dell’accesso all’acqua potabile.
    L’ONU, da sempre in prima linea a favore dello sradicamento della povertà estrema, nel 2007 ha prodotto un documento “Principi guida sui diritti umani e povertà estrema: i diritti del Povero”, allo scopo di mettere in luce i diritti dei poveri che spesso, a causa delle loro difficoltà, non hanno nessuno che dà voce alle loro necessità. Se l’acqua è un bene comune globale allora il diritto di utilizzo deve essere uguale per tutti, indipendentemente dall’estrazione sociale.
    L’acqua è l’elemento fondamentale per la vita sulla Terra. Storicamente, le civiltà si sono insediate nelle vicinanze di fiumi e corsi d’acqua per avere accesso a questa risorsa indispensabile.
    La Terra è chiamata “il pianeta blu” perché la maggior parte della superficie è ricoperta dall’acqua (71%). Sebbene sia considerata risorsa illimitata, in realtà la maggior parte di acqua presente sul nostro pianeta è salata per il 97%, sotto forma di ghiacciai per il 2% e solo l’1% è acqua dolce. Quest’ultima subisce un processo di trasformazione costante e continuo: evapora e ritorna sulla Terra sotto forma di pioggia, neve o ghiaccio, ciò nonostante, noi possiamo fruire solo del 10% dell’acqua piovana in quanto, una volta caduta sulla terra, o viene assorbita o evapora rapidamente.
    Nonostante il progresso tecnologico e la globalizzazione - sebbene la quantità di acqua presente sulla Terra sia ancora sufficiente a garantire le esigenze di tutte le popolazioni presenti - a causa dell’enorme spreco e della cattiva distribuzione, ancora oggi l’8% della popolazione vive in stato di grave carenza idrica.
    L’evoluzione scientifica e tecnologica ha portato l’uomo a uno sviluppo industriale e demografico senza precedenti determinando un bisogno di acqua sempre crescente. L’aumento di consumi sta impoverendo sempre di più le falde acquifere con una velocità maggiore di quanto si pensasse.
    Ecco alcuni dati la cui lettura chiarisce il motivo dell’attenzione che da qualche decennio a questa parte viene manifestato nei confronti della situazione idrica globale:
    • in media ogni abitante consuma il doppio di acqua rispetto all’inizio del 1900;
    • tra il 1960 e il 1990 l’uso di acqua è triplicato;
    • nel 1996 si usava più della metà dell’acqua disponibile sulla Terra;
    • i consumi individuali crescono del 2,5% ogni anno. Se nei prossimi 30/40 anni i consumi continueranno a raddoppiare, i rubinetti resteranno prosciugati;
    • 200 milioni di bambini muoiono perché non hanno accesso all’acqua potabile;
    • 800 milioni di persone non hanno acqua potabile nelle proprie case;
    • 2,3 milioni di persone vivono in paesi dove non esiste l’acqua potabile;
    • ogni giorno muoiono circa 10.000 esseri umani a causa della mancanza d’acqua potabile.

    Nel periodo che va dal 2017 al 2050 è prevista una crescita della popolazione mondiale, soprattutto in Africa e Asia e il consumo di acqua per uso domestico dovrebbe crescere nella misura del 10% in quasi tutto il mondo.

    Circa 1,9 miliardi di persone vivono in paesi con molta difficoltà di approvvigionamento idrico e dal 2050 è previsto un notevole incremento di prelievi di acque sotterranee.

    Alle problematiche sopra esposte si aggiungono quelle legate all’inquinamento, soprattutto nei fiumi in Africa, America Latina e Asia. Circa l’80% delle acque utilizzate dalle industrie, infatti, non viene depurata prima di essere immessa nell’ambiente, complicando ulteriormente una situazione già compromessa.
    I cambiamenti climatici, l’aumento demografico e il progressivo inquinamento delle risorse, uniti all’aumento dello stress su fiumi, laghi, falde acquifere, zone umide e bacini idrici, sono destinati, infatti, ad accentuare un problema che già oggi affligge l’intero pianeta. Oltre 5 miliardi di persone potrebbero in un futuro non troppo lontano conoscere gli effetti della crisi idrica mondiale.
    A tutto ciò si può, però porre rimedio mettendo in pratica, da subito, nuove soluzioni, basate sulla natura, le cosiddette infrastrutture verdi. “Di fronte a un consumo accelerato, al crescente degrado ambientale e agli impatti multiformi dei cambiamenti climatici, abbiamo chiaramente bisogno di nuovi modi per gestire le richieste di acqua dolce” (Gilbert Houngbo, presidente di UN Water).
    “La scarsità di riserve idriche potrebbe essere combattuta tornando a tecniche naturali per intrappolare l'acqua nel suolo, nelle paludi e nella vegetazione, anziché ricorrere solamente a infrastrutture costruite dall'uomo, come bacini idrici artificiali, canali di irrigazione, impianti di trattamento delle acque …” (UNESCO/UN-WATER Press Release No.2018-xx).