COSA SENTI?

  • Pubblicato il 03/04/2019
  • da D. F. - Siracusa

(vedi foto e video su www.labellanotizia.altervista.org)

«Sento che è un albero, che è una casa ...». Così dicevano gli alunni nel toccare a occhi chiusi ciò che veniva loro dato durante l'ultimo incontro con la realtà dei ciechi. Era bello appurare subito dopo che avevano indovinato, ci avevano "sentito" giusto.
Ieri, martedì 2 Aprile, I e II classe della Secondaria di I grado siamo andate al MAC di Siracusa sito in via Grottasanta 21. A far gli onori di casa sono stati il Prof. Amore e Pamela, la pedagogista presente anche lei il 7 marzo scorso per l'incontro introduttivo tenutosi qui a scuola. «Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società» (art.4).
Il Prof. Amore ha esordito dicendo di essere debitore a Suor Ester per aver sempre dato la possibilità di interagire con gli alunni della Scuola Sacro Cuore, e dar loro la possibilità di conoscere aspetti dell'esistenza, dei quali puoi ammirare, emularne il coraggio e l'impegno.
In perfetta empatia, abbiamo toccato inizialmente dei libri illustrati e abbiamo cercato, senza guardare, di decifrarne forme e soggetti. Ogni cittadino può attendere al progresso spirituale o materiale dell'altro solo se ne conosce a fondo i diritti e ne coglie la diversità, non come inferiorità, ma come presupposto per stare insieme. Abbiamo notato come un non vedente sia in grado di fare tutto ciò che noi facciamo: leggere, scrivere (e anche noi abbiamo provato a occhi chiusi! Guardate le foto!), disegnare, "sentire" con i propri sensi il mondo che lo circonda.
«Lei, come fa a camminare da solo per strada?», «può guidare?».
«Io posso camminare grazie al mio bastone che chiamo "la mia libertà", che mi permette di spostarmi a piedi o in autobus senza problemi». «È vero che non può guidare» risponde Pamela, «tuttavia mi ha insegnato lui a guidare, mi ha infuso coraggio, e grazie al suo "sesto senso" sa bene dove condurmi quando siamo in macchina; quindi ha contribuito, come detta la Costituzione, al mio progresso materiale e spirituale».
La visita al MAC ci ha permesso di guardare da vicino la realtà dei ciechi, di avvicinarci ad essa, amarla e accoglierla nella nostra quotidianità così com'è.
I racconti che i ragazzi leggono abitualmente sui libri di testo vengono letti anche dal Prof. Amore grazie a una sorta di scanner che riproduce le pagine di un libro in audio e in segni Braille.
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà ... senza distinzione di altra condizione. Com' è bello dirlo e viverlo.

Commenti (1)

  • il 06/04/2019
    S. S. - Siracusa
    ha commentato:

    L’alfabeto braille si tocca con le dita: consente ai ciechi di spaziare nel cielo della cultura grazie ai celebri puntini disposti in rilevo (in forma di matrice).
    Il braille è la luce dei ciechi nel mondo che consente di uscire dall’emarginazione sociale, culturale e di puntare all’integrazione. Questo meraviglioso sistema di lettura e scrittura – che il grande Louis Braille (non vedente) – creò nella prima metà dell’Ottocento. Per sensibilizzare vedenti, non vedenti, genitori, insegnanti e gli altri cittadini, in Italia il Parlamento ha istituto la Giornata Nazionale del Braille. Bella l'inziativa dell'Istituto Sacro Cuore di portare i ragazzi a guardare da vicino la realtà dei ciechi e di avvicinarci ad essa.