Proposta finale

  • Pubblicato il 29/04/2019
  • da A. T. - Gallico (RC)

Preambolo
L’intento del progetto è quello di dare vita ad un sogno: far sì che ogni uomo possa sentirsi libero di definirsi “Cittadino del Mondo”. Per questo è necessario che dall’idea di “cittadinanza nazionale” si passi ad un concetto di “cittadinanza universale”. L’obiettivo è di “educare alla cittadinanza globale” ovvero rendersi partecipi di una progettualità condivisa che promuova la crescita di cittadini attivi, consapevoli dei propri diritti e doveri, convinti della possibilità di creare un mondo aperto che superi i confini geografici. E più di ogni altro, sono i bambini che hanno diritto a sentirsi cittadini del mondo. E’ dunque necessario facilitare l’acquisizione di una cittadinanza mondiale in favore dei minori, senza distinzione di appartenenza geografica o nazionale, in modo da riconoscere a tutti un percorso formativo che li faccia sentire parte integrante della famiglia umana.
In quest’ottica, il riconoscimento di una cittadinanza universale, lungi dall’essere solo il riconoscimento di uno status, deve diventare garanzia di accoglienza, di integrazione, riconoscimento di una libertà che è libertà di scelta, libertà di vita, perché ci si senta a casa ovunque e ovunque ci si senta liberi di essere se stessi. La proposta, composta di dodici articoli, auspica, quindi, una rivoluzione giuridica, politica e culturale che, forte di quei principi di etica universale sui quali ogni stato democratico ha posto le proprie basi (si pensi ai principi di eguaglianza ai diritti e alle libertà fondamentali), ridefinisca il concetto di cittadinanza come universale, riconoscendo l’eguale status di tutti i membri della famiglia umana, in rispetto e attuazione del principio generale sancito dall’art. 1 della CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE EUROPEA secondo il quale il quale: “La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata”.

Poste le suddette premesse;
Considerato che i principi affermati nella Dichiarazione Universale dei diritti umani sono ormai patrimonio comune;
Tenuto conto che anche l’Europa ha voluto elaborare una sua carta dei diritti per riaffermare con più forza i principi fondamentali a difesa della dignità dell’uomo;
Osservato che nello specifico, a tutela dei minori, è stata emanata nel 1989 la Convenzione dei diritti del fanciullo;

La classe 1 A, riunita in Assemblea Consultiva e guidata dall’insegnante di lettere e dalla dottoressa Angela Ammendola, propone quanto segue:

Art. 1
E’ compito dello Stato lottare per la promozione ed il riconoscimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Art. 2
E’ dovere di uno Stato, che pone al centro la tutela dei diritti umani, realizzare un’idea di Cittadinanza Universale come garanzia di accoglienza e libera partecipazione alla vita democratica del paese di tutti coloro che vivono stabilmente e regolarmente nella comunità che li ospita, a prescindere dalla cittadinanza legale.
Art. 3
Spetta ad ogni Stato democratico adoperarsi per creare uno spazio globale, una democrazia aperta dove non esistono confini e muri per il riconoscimento e la difesa della dignità della persona umana dentro e fuori il proprio stato di appartenenza.
Art. 4
Ogni essere umano è libero di esprimere se stesso e vivere la propria multiculturalità in ogni parte del territorio nazionale ospitante nei limiti e nel rispetto delle leggi vigenti in materia di sicurezza e sanità.
Art. 5
E’ riconosciuto il “diritto di cittadinanza” a chi dimostri di voler far parte del tessuto civile e sociale della Nazione che lo ospita, garantendo allo stesso quella libertà di movimento che è riconosciuta al cittadino.
Ogni individuo è libero di entrare ed uscire dal territorio della Nazione che lo ospita e di rientrarvi nel rispetto delle limitazioni imposte dalla legge.
Art. 6
I principi sanciti dalle normative internazionali sui diritti dei fanciulli devono essere applicati a tutti i minori senza discriminazioni.
Art. 7
Ogni bambino ha diritto a sentirsi cittadino del mondo al di là di ogni forma di appartenenza anagrafica nel rispetto del criterio generale del supremo interesse del minore.
Art.8
E’ riconosciuta la cittadinanza del Paese ospitante ai minori stranieri per il solo fatto della loro presenza sul territorio nazionale, non potendo gli stessi, mai e in alcun caso, rappresentare una minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Art. 9
Lo Stato pone in essere gli strumenti necessari per creare percorsi di crescita scolastica che garantiscono la condivisione di esperienze di vita, culturali ed emotive.
Art. 10
E’ compito dello Stato promuovere una dimensione europea e mondiale dello sport.
Art. 11
E’ riconosciuto il libero accesso alle società sportive dei minori stranieri senza limitazioni d’età al pari dei coetanei cittadini per nascita.
Art. 12
Lo Stato, nel rispetto dei diritti umani, garantisce la partecipazione dei giovani sportivi stranieri senza limitazioni e discriminazioni motivate dall’origine nazionale, etnica o sociale, a tutte le competizioni sportive nazionali.


Per quanto riguarda lo stato dei servizi in Calabria e nello specifico a Reggio Calabria, al di là di un preventivo controllo e potenziamento di servizi essenziali come l’istruzione, la sanità e i trasporti, è necessario orientarsi verso una gestione delle risorse più razionale ed efficace. E’ una realtà il fatto che determinati settori manchino di strutture, di personale, di mezzi per una efficienza piena, ma è anche vero che, gestendo in maniera funzionale e con senso civico le risorse disponibili, molto si può fare e di più si può ottenere per un migliore servizio ai cittadini. In un territorio in cui tanti sono i rischi di clientelismo e di inquinamento nella gestione della cosa pubblica, una sana coscienza civica è l’elemento fondamentale affinché i servizi ai cittadini possano essere erogati in modo veramente efficace. La libertà di movimento allora potrà essere esercitata nella sua valenza più positiva e piacevole.