No tortura... sì vita

  • Menzione speciale
  • Anno scolastico 2019-2020
  • Presentato da ICS "Don Milani-De Matera", Cosenza

Elaborato finale (video): "No tortura... sì vita"

Art. 5
Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.

No tortura... sì vita

Il nostro Istituto è già da tempo impegnato nel potenziamento delle competenze pratiche e storico-critiche con particolare attenzione alla cittadinanza attiva. E' volto a sviluppare e potenziare la didattica laboratoriale, utilizza e sperimenta nuove modalità di didattica digitale previste dal PNSD per motivare gli alunni all'apprendimento attraverso il sapere, il fare e l'agire. La Scuola ha partecipato a importanti manifestazioni e conseguito prestigiosi premi a carattere culturale, riguardanti tematiche anche di interesse sociale. Il progetto riguarda la riflessione sull'art. 5 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e mira, alla promozione del rispetto delle buone regole di vita nel proprio territorio. Il prodotto finale sarà la riflessione critica nonchè la riproduzione figurativa, attraverso l'interpretazione delle principali riflessioni civiche, in uno storytelling che faccia da sipario digitale tra la ricerca delle Fonti e le sue applicazioni sul territorio. Finalità del Progetto: Riflettere sui molteplici episodi che vedono come vittime gli anziani.Sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto, al benessere degli stessi e al miglioramento della loro vita Fasi del Progetto -Lettura e conoscenza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani; -Scelta di un articolo (art.5) ; -Approfondimento e riflessione sull’articolo scelto; -Commento scritto, da parte dei singoli alunni, dell’articolo 5 e dei diritti qui sanciti; - Riflessione sulla realtà degli anziani nella provincia di Cosenza; -Analisi delle strutture residenziali ed assistenziali presenti nel territorio; -Avvio di laboratori; -Apprendimento esperenziale mediante la raccolta di materiale attuale: informazioni, notizie di cronaca, osservazione diretta del territorio, interviste ad anziani, ecc. Obiettivi a livello educativo, cognitivo, comportamentale e affettivo: - Educare la persona ad assumere opinioni, atteggiamenti e comportamenti che conducono a rispettare se stesso e gli altri, in ogni circostanza e condizione in quanto anch’essi esseri umani, a prescindere da qualsiasi distinzione di età, sesso, razza, religione. - Formare i giovani alla consapevolezza che tutti gli esseri umani devo essere rispettati, nonché incoraggiarli a diventare protagonisti nella battaglia per la difesa dei diritti umani, a possedere strumenti finalizzati all’acquisizione di capacità critiche fino a percepire la possibilità di costruire una realtà alternativa, più giusta e più equa. In quest’ottica si inserisce la riflessione sull’art. 5 della “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”, vista in una prospettiva nuova e originale. Aree disciplinari: Metodologie e strumenti utilizzati: - Interviste - Dibattiti in classe sul tema individuato partendo dal vissuto di ogni alunno - Ricerche bibliografiche - Consultazione guidata di siti Web - Attività di indagine reperimento dati e relativa analisi Valutazione dei risultati in itinere e/o finali dell’intervento didattico: I laboratori apriranno le scuole al territorio coinvolgendo enti, associazioni, cittadini nel progetto e valorizzando tradizioni e cultura locale. Il laboratorio, infatti, avrebbe un impatto positivo sull’attività didattica perché permetterà l’esercizio della cittadinanza attiva e consentirà agli alunni di riconoscersi ed essere valorizzati nelle proprie capacità e peculiarità in vista di un consapevole orientamento nel proseguimento degli studi e del successo scolastico. L’Educazione ai Diritti Umani non è una semplice trasmissione di informazioni e conoscenze su questi argomenti. Il suo scopo principale è quello di far prendere coscienza a ciascuno della propria dignità di essere umano, portatore, come tale, di diritti. Modalità di verifica e prodotto finale - Il prodotto finale programmato risponde all’obiettivo di diffondere e promuovere la conoscenza dell’importanza dell’articolo 5 - Presentazione dell’attività svolta sul sito della scuola - Realizzazione di un fascicolo scritto

Il contenuto del presente lavoro contempla quanto richiesto nel Bando di Concorso “Testimoni di diritti”. L’iniziativa si propone di far riflettere i ragazzi sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 e di far cogliere loro l’importanza dei valori in essa affermati. Le classi partecipanti avevano il compito di approfondire uno degli articoli della Dichiarazione, verificarne l’attuazione nel proprio territorio e formulare eventuali proposte volte ad assicurarne il rispetto. Quando il Bando è giunto alla nostra attenzione, sin da subito gli alunni facenti parte di un unico gruppo classe, hanno mostrato interesse e la partecipazione è stata vivace proprio per la tematica prepotentemente all’attenzione di tutti. Ed è in quel momento che ci si rende conto di quanto la riflessione sulle azioni quotidiane sia fonte inesauribile di quella attenta ed interessata curiosità che pervade le menti dei giovani. I racconti, il vissuto di chi è stato attore di tanta atrocità, i documentari, le foto viste e scrutate con partecipazione, riescono a fornirci una realtà cruda e troppo spesso restituita all’umanità nella sua integrale efferatezza. Dopo aver letto le indicazioni contenute nel Bando, con spontaneità i ragazzi si sono approcciati a ripercorrere le date, a ricercare luoghi, protagonisti che, magari, già conoscevano per averne sentito parlare. Gli articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sono stati letti più volte e, nel momento in cui bisognava scegliere su quale riflettere, subito l’attenzione degli alunni si è posata sull’incolumità degli anziani. Non ne conosco le motivazioni ma non ho inteso distogliere il loro interesse ed hanno condotto con semplicità e per come hanno inteso. I periodi di chiusura delle attività in presenza per dar posto alle attività in DAD, ha reso più difficoltoso ma non meno partecipato, l’interesse per il presente lavoro. Non si è voluto produrre effetti speciali, tutto è stato lasciato al libero pensiero ed alla libera interpretazione dei discendi. Sicuramente, risulteranno ovvi e semplicemente semplici gli elaborati di loro produzione ma il rischio di non risultare “veri” era altissimo. E così hanno condotto brevi ricerche, hanno ripercorso itinerari a loro noti e rivisto qualche film che ha confermato, in loro, l’assoluta necessità di non abbandonare mai l’idea dell’attenzione verso “l’altro”. Molti sono stati i momenti di confronto e i dibattiti in classe relativi all’argomento ed ogni volta, ci si ritrovava a trascorrere le ore come se fossero minuti. Sicuramente, niente di nuovo è riportato nei loro elaborati ma la spontaneità del loro impegno è rivelato dai contenuti che non sono stati manipolati proprio per la convinzione che niente è banale se si produce con onestà.