I CALZINI SPAIATI

  • Pubblicato il 20/03/2019
  • da D. F. - Siracusa

(vedi foto e video su www.labellanotizia.altervista.org)
Al mattino, quando ci si veste, tante volte ancora assonnati, potrebbe capitare di indossare una maglia al rovescio o addirittura dei calzini di colore diverso, spaiati. Qualcuno, vedendoci, potrebbe prenderci in giro.
Oggi abbiamo osato. Abbiamo indossato calzini spaiati, coscienti di averlo fatto. Perché? Perché è la metafora giusta per dire che siamo tutti simili o diversi ma non uguali, tuttavia possiamo stare l'uno accanto all'altro.
Il professore Gallitto, docente di matematica e scienze della nostra scuola Sacro Cuore, lunedì 18 Marzo, ci ha invitati a vivere una giornata scolastica diversa: un incontro in cui abbiamo ricordato che ognuno di noi ha delle caratteristiche uniche che ci rendono diversi dagli altri (per esempio il colore dei capelli, l’altezza, il colore della pelle, e tante altre cose). L'unione dei cromosomi di papà e mamma definiscono le caratteristiche uniche di ognuno di noi; nella coppia di cromosomi numero 21 di chi ha la sindrome di Down, ci sono 3 cromosomi invece di 2. È una malattia, allora? No! Semplicemente una condizione di vita, basta accoglierla e far sì che quella persona viva al meglio la sua vita, che sia maestra di vita per altri.
«Siamo aiutati a crescere guardando l'altro così com'è», «sono incontri che ci fanno diventare adulti» dice la nostra preside Sr Ester, invitando i suoi alunni ad essere riconoscenti per le attività organizzate e in vista del Progetto Testimoni dei Diritti e per la natura stessa della nostra scuola che guarda alla vita in tutte le sue sfaccettature.
È stato bello incontrare Carla, Nicoletta, Vittorio e Simone, ragazzi con sindrome di Down che sono andati a Roma al Quirinale per partecipare a un progetto dell'AIPD, di Siracusa che li ha resi attivi in un ambito che sembrerebbe rivolto solo ad alcuni, ed invece i nostri amici ci hanno raccontato di aver lavorato nelle cucine del Quirinale e aver collaborato al "benessere fisico" del presidente Mattarella attraverso un lavoro culinario da professionisti. I nostri alunni hanno rivolto loro alcune domande dalle quali si è evinto che Carla, Nicoletta, Vittorio e Umberto vivono vite normalissime, hanno progetti per il futuro e desiderano contribuire al bene dello Stato, lavorando e impegnandosi così come afferma la nostra Costituzione nei suoi Principi fondamentali.

Commenti (5)

  • il 10/04/2019
    A. G. - Siracusa
    ha commentato:

    DNA, cromosomi, geni.... Che argomenti difficili.... Ma se ce li spiegassero con dei disegni? Ecco le slide. Si vedono tanti bastoncini che si chiamano cromosomi. E quando si uniscono quelli della mamma con quelli del papà, arrivo io, con tutte le mie belle qualità (anche qualche monelleria). Può capitare però che non sempre tutto va come si prevede, perché in verità siamo tutti un miracolo vivente e non soltanto il prodotto di un fatto biologico. Sappiamo che, in quanto uomini, abbiamo 46 cromosomi (esattamente 23 coppie) e sappiamo che li abbiamo distribuiti su una mappa. Sappiamo anche che la sindrome di Down ha una caratteristica: 3 cromosomi presenti nella coppia 21. Ma forse così è troppo difficile da capire... Se invce di scrivere numeri su numeri, ci facessimo raccontare da loro, i ragazzi con 3 cromosomi nella coppia 21, un po'della loro vita e delle loro esperienze? Simone, Nicoletta, Vittorio e Carla hanno accettato il nostro invito e sono venuti a parlarci della loro ultima esperienza nelle cucine del Quirinale. Abbiamo così scoperto che la sindrome di Down è una condizione di vita e non una malattia. Abbiamo conosciuto ragazzi e ragazze solari e con i loro sogni che sono come i nostri. Abbiamo appreso che siamo tutti simili ma non uguali, un po'come i triangoli in geometria. Ci siamo resi conto che abbiamo bisogno di equità e non di uguaglianza, perché è la prima che ci mette tutti allo stesso livello. Apriamo il cuore e le menti. La sindrome di Down non è un errore genetico, come si legge ancora oggi su qualche libro di testo, ma è una voglia di vita moltiplicata per 3.

  • il 02/04/2019
    S. S. - Siracusa
    ha commentato:

    Alzi la mano, o muova il piede, chi non è mai stato colpito da questa sorta di tragedia quotidiana. Montagne di pezzetti colorati dalle fantasie più improbabili che una volta usciti dalla lavatrice non trovano più il loro compagno e devono accettare di proseguire la loro esistenza da single. Tristemente riposti nei cassetti con la speranza di ritrovare l'anima gemella perduta nei meandri di centrifughe e dintorni. Un significato importante e profondo.
    L'iniziativa dell'Istituto Sacro Cuore è un invito alla riflessione, che non deve rimanere fine a se stesso. Lo slogan è “Diversi ma uguali”. I calzini spaiati servono proprio a riflettere su questo e a guardare alle diversità come ricchezza e non più come “handicap”. Infatti, ci sono ancora dei muri mentali da abbattere, dei pregiudizi da superare, a partire dai più giovani, i ragazzi delle scuole.

  • il 21/03/2019
    M. D. - Siracusa
    ha commentato:

    L'esperienza con i ragazzi è stata molto riflessiva, mi ha fatto pensare a quanto siano speciali persone come loro e anzi ci siamo divertiti molto o almeno io. Abbiamo anche creato una catena di caramelle fatta di calzini spaiati e ovatta.

  • il 21/03/2019
    M. R. - siracusa
    ha commentato:

    L'esperienza a scuola con i ragazzi che hanno la Sindrome di Down è stata molto bella, perché ho capito che questa non è una malattia ma è una condizione di vita. I bambini nati con la sindrome sono SIMILI a noi e non UGUALI:nessuno di noi è uguale per gusti, colori dei capelli......ma tutti noi abbiamo uno scheletro, dei muscoli e tutti siamo esseri umani. L'associazione AIDP esiste per loro e spero continui a collaborare per sostenere le famiglie.

  • il 21/03/2019
    M. R. - siracusa
    ha commentato:

    L'esperienza a scuola con i ragazzi che hanno la Sindrome di Down è stata molto bella, perché ho capito che questa non è una malattia ma è una condizione di vita. I bambini nati con la sindrome sono SIMILI a noi e non UGUALI:nessuno di noi è uguale per gusti, colori dei capelli......ma tutti noi abbiamo uno scheletro, dei muscoli e tutti siamo esseri umani. L'associazione AIDP esiste per loro e spero continui a collaborare per sostenere le famiglie.