Accoglienza ed ospitalità

  • Pubblicato il 22/04/2019
  • da A. T. - Gallico (RC)

Spesso sembra che le sfide che oggi si presentano siano del tutto nuove: non è quasi mai così! Il tema dell’accoglienza e dell’ospitalità, per es., assume già nel mondo omerico un grande rilievo, è una delle più solide istituzioni sociali. Intanto nell’Iliade quando Glauco incontra Diomede e racconta della storia della sua stirpe, l’eroe greco riconosce, addirittura, “l’ereditarietà dell’ospitalità” e deponendo le armi, i due, scambiano i doni ospitali. Ma è nell’Odissea, poema del viaggio, che questo valore viene oltremodo esaltato. Lo spostamento da una comunità all’altra, nel mondo greco antico è reso infatti possibile proprio dalla consuetudine dell’ospitalità. Nel poema di Ulisse Omero ci presenta due paradigmi contrapposti, quello della piena ospitalità da parte dei Feaci e quello del più assoluto rifiuto rappresentato da Polifemo. Il rispetto dell’ospite simboleggia anche la discriminante tra civiltà e inciviltà: il ciclope che non accoglie né rispetta gli stranieri, è primitivo, selvaggio, empio; al contrario, sono civilissimi i Feaci, che offrono ospitalità a Odisseo pur sapendo di correre il rischio di irritare Poseidone. Emerge dunque, dai poemi omerici, l’obbligo di accogliere lo straniero, chiunque esso sia: un nobile, un mendicante, un naufrago, un profugo bandito dalla sua città. Il tema è stato oggetto di discussione in classe anche dopo la visione del cortometraggio ‘LUCKY’ di A. Luthra, dove si racconta di un bambino orfano che si trasferisce a casa dello zio, un uomo incurante ed egoista. Il piccolo protagonista si misura con mille difficoltà, tanto più appesantite ed acuite dal rapporto con la vicina di casa, indiana e razzista. A partire dal cortometraggio, si è lavorato in classe, tramite dialogo, domande aperte e scrittura creativa, sul rapporto con ciò che è estraneo e sui possibili atteggiamenti di apertura/ospitalità o chiusura/diffidenza. Ciò che è straniero, nuovo, insolito, può apparire come dono o come minaccia e rischiare di scoprire cosa ci riserva un incontro prevede sempre la necessità di una decisione. Proprio grazie ad alcune scene del film, abbiamo riflettuto sulla casa come elemento simbolico della familiarità e della sicurezza che spesso non accetta di essere turbata.

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