Alla ricerca del diritto perduto...

  • Pubblicato il 17/04/2019
  • da E. D. - Arzano (NA)

Settimane intense per il nostro compito di Testimoni dei diritti!ARTICOLO 26, questo sconosciuto...
Dopo la distribuzione delle nostre urne - sondaggio, nei corridoi della scuola non si parla d'altro! Proprio l'effetto che volevamo...sì, perché il nostro scopo era quello di elaborare un concetto di diritto allo studio condiviso da tutti, di cui essere unitamente responsabili e portavoce come singoli e come istituto nel territorio. Aspettiamo con ansia di leggere il contenuto delle nostre scatole dei diritti!
Nei mesi passati abbiamo anche istituito, con il permesso della Dirigente, un'aula per il Diritto allo studio, in cui, per un'ora al giorno, parlare di quest'argomento tra alunni, docenti e collaboratori. Non sempre però siamo riusciti a rispettare l'impegno, tra un compito e un'interrogazione...
Abbiamo così avuto l'idea di andare ad intervistare l'altra parte del Diritto allo studio...e cioè...i PROF!
Per una settimana abbiamo elaborato domande e individuato i destinatari e poi...
A presto per un resoconto dettagliato!

Commenti (3)

  • il 29/04/2019
    M. A. - ARZANO(NA)
    ha commentato:

    A scuola abbiamo parlato del diritto allo studio trattato dall'articolo 26 della Dichiarazione dei diritti umani.
    Il primo argomento che abbiamo affrontato è che l'ignoranza rende sfruttabili: infatti tutte le persone che non hanno avuto la possibilità di andare a scuola non sempre sono capaci di presentarsi ad un colloquio di lavoro o di contare il resto della spesa. Queste persone non sapranno leggere o svolgere correttamente delle attività, correndo il rischio di essere sfruttati.
    Tutta questa mancanza di istruzione è causata anche dalla dispersione scolastica, cioè dal fatto che non sempre si finisce la scuola. Abbiamo capito che a volte è proprio la bocciatura a far perdere fiducia agli alunni che poi agiscono in maniera sbagliata ma che altre volte sono anche le famiglie a non seguire i propri figli.
    E allora noi per vedere come nella nostra scuola sia interpretato il valore del diritto allo studio dai professori e dagli alunni siamo andati a fare delle interviste per sapere i loro pareri, cominciando proprio dalla Dirigente, che ci ha spiegato come far valere i nostri diritti proprio attraverso lo studio.Ma ci ha anche detto che è importantissima la nostra volontà di andare avanti.
    Dalle altre interviste ho capito che non tutti sapevano bene cosa rispondere, forse perché non avevano mai riflettuto sul fatto che studiare è un privilegio, non solo un dovere o un lavoro. Altre risposte infatti sono state troppo semplici, solo un”si” ed un “no”, altre invece erano ricche di motivazioni perché molti davvero hanno a cuore il diritto allo studio.
    La conclusione per me è che tutti hanno il diritto allo studio, senza nessuna differenza né di condizione sociale né di altro tipo.

  • il 20/04/2019
    S. C. - ARZANO(na)
    ha commentato:

    Per me la giornata delle interviste è stata una giornata fantastica!Siamo andati in giro per le classi ad intervistare alunni e docenti con tante domande sull'articolo 26. Abbiamo avuto tante risposte, tutte diverse, alcune molto semplici, altre costruttive, molte che mi hanno fatto pensare...Bella esperienza!

  • il 20/04/2019
    M. M. - ARZANO(na)
    ha commentato:

    Diritto allo Studio...sembrava una cosa così semplice perché alla fine serve per il nostro futuro...E invece facendo domande ad alunni e prof. ho visto tante facce meravigliate, come se non tutti sapessero di cosa stavo parlando...ma in realtà è giusto perché questa è la vita di tutti i giorni e non sempre ci si ferma a riflettere. E così, nelle nostre interviste abbiamo approfittato per affrontare tanti aspetti di questo argomento e abbiamo parlato di dispersione scolastica, di bocciature... Molte interviste sono state soddisfacenti, ad alcune invece abbiamo ricevuto risposte semplici, come un "si" o un "no" che non era quello che cercavamo. Avevamo bisogno di idee logiche e concrete e fortunatamente ne abbiamo trovate molte. Ad esempio, la Preside ci ha fatto capire che il rispetto del diritto allo studio riguarda anche la volontà dell'allievo. Io ce l'ho. E tu? Io sono pronta ad aiutare coloro che ne hanno bisogno, perché prima di tutto e in tutto ci vogliono educazione e amicizia.