RELAZIONE FINALE e PROPOSTA

  • Pubblicato il 17/04/2019
  • da L. L. - Isernia

ART. 23 - COMMA 1

Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro. Ogni individuo che lavora ha diritto ad una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.

Un percorso emozionante il nostro sia dal punto di vista delle esperienze vissute insieme che della condivisione di culture. Una forte motivazione alla base: quella di ritrovare la propria dignita’ e tranquillita’ persa. Lasciare l’amata terra che piu’ non poteva garantire se non la morte. Ed ecco che quegli occhi tristi e densi di amarezza si sono illuminati di fronte alla parola. LAVORO. Il gruppo di lavoro si è confrontato sulle tematiche relative all’integrazione e al lavoro di soggetti stranieri arrivati in Italia dopo aver abbandonato i loro paesi a causa di condizioni socio-politiche ed economiche particolarmente difficili. La scuola del C.P.I.A. il motore, le associazioni e il territorio il volano per comprendere che si possono realizzare progetti che li vedono coinvolti in modo duraturo. Il loro inserimento nel mondo del lavoro puo’migliorare la loro vita, il loro futuro, soddisfare quelle minime aspettative di stabilita’. L’integrazione sociale, e di conseguenza le condizioni di vita di tutta la popolazione, possono migliorare mettendo i cittadini nella condizione giusta per non delinquere e vivere un’esistenza dignitosa. Educare sin dalla scuola ai diritti umani e’ dovere della scuola stessa e dello Stato perche’ quelli che sono oggi i nostri alunni domani saranno i cittadini dello Stato. Gli Stati, dal canto loro, sono obbligati ad abolire, vietare e contrastare qualsiasi forma di lavoro forzato, a proibire il lavoro dei minori e il loro sfruttamento. Tra i loro obblighi, oltre quelli di assicurare una non discriminazione, pari opportunità ed eguaglianza, c’è quello di adottare misure che assicurino e tutelino i diritti dei lavoratori. Il percorso e il lavoro svolto con loro e per loro si puo’ cosi’ sintetizzare:
• Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione, anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.
• Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti.
• Comunicare: comprendere messaggi di genere diverso e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi mediante diversi supporti.
• Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, le proprie esigenze e bisogni formativi e lavorativi, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri.
• Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale, nel mondo del lavoro e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.
• Risolvere i problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni, utilizzando secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.
• Individuare collegamenti e relazioni: individuare, elaborando argomenti coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti.

Un percorso volto alla formazione degli alunno e dei cittadini del mondo, consapevoli, autonomi, responsabili e critici, che sappiano imparare a vivere con gli altri in armonia, nel mondo del lavoro, nel rispetto delle persone e delle regole, a vantaggio di se stessi, delle proprie famiglie e dell'intera comunità. Un percorso inclusivo e formativo la cui attività si sviluppa grazie allo studio, al confronto e alla riflessione sull’articolo 23 della Dichiarazione Universale dei diritti Umani e, attraverso competenze relative alla cittadinanza attiva come la consapevolezza di fare parte di una comunità territoriale organizzata, basata sulle regole sancite dalla Costituzione, realizzare percorsi di laboratori didattici e di inserimento al lavoro. Attraverso la conoscenza dei diritti e dei doveri del cittadino, sviluppare la capacità di interagire in gruppo, rispettando i vari punti di vista, valorizzando le proprie e altrui capacità, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri.

COMPETENZE e percorso di lavoro e ricerca messo in campo :

- leggere, comprendere e interpretare gli articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo, in particolare dell’articolo 23, cogliere le idee e i valori che li sottendono e mettere a confronto analogie e/o differenze con la propria cultura e legislazione;
- collocare l'esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti a tutela della persona, della collettività e dell'ambiente;
- comprendere l'urgenza che tutti i popoli possano vivere una vita dignitosa, in cui vengano garantiti i fondamentali diritti dell'uomo;
- Riconoscere l'importanza del dialogo tra culture diverse, per superare stereotipi e pregiudizi.
- Agire sul territorio svolgendo attivita’ lavorative.

Esperti di politiche sociali, strutture, associazioni e cooperative che accolgono i nostri alunni, hanno, durante tutto il percorso, dato il loro contributo affinche’ potessimo pervenire ad una proposta di legge che contribuisca all’integrazione sociale di coloro che vengono in Italia e, con regolari documenti e voglia di lavorare, vogliono rimanerci e contribuire a far crescere il nostro paese. Uomini e donne che, fuggiti da situazioni politico-economiche molto difficili, richiedono asilo e devono, con sacrificio, ricostruire una vita per loro e le loro famiglie. Il diritto di asilo è riconosciuto e garantito da fonti nazionali e internazionali quali la Dichiarazione dei diritti universali dell’Uomo, l’art.10 della nostra Costituzione e la Convenzione di Ginevra ma, chi vuole rimanere, deve pur garantire di essere utile e tranquillo nel nostro paese e, contestualmente, condurre una vita dignitosa e integrata nel nostro contesto sociale.
L’obiettivo che si prefigge la nostra proposta è quello di aiutare l’ingresso nel mondo del lavoro a tutti coloro che, volendo rimanere in Italia e lavorare seriamente, senza commettere reati e delinquere, si trovano nel nostro territorio perche’ immigrati. Aprire ad associazioni e cooperative che devono, nelle strutture che li ospitano, mettere in campo vere e proprie azioni formative e di inserimento nel mondo del lavoro. Questo tipo di percorso lavorativo fara’ bene a loro e alla collettivita’ tutta riducendo i rischi al delinquere e aumentando la sicurezza pubblica. Una reale formazione professionale e l’ingresso nel mondo del lavoro attraverso associazioni, cooperative dove inserirsi a pieno titolo nella comunità.
Auspichiamo che la nostra proposta venga discussa in sede parlamentare nell’ottica di una vera integrazione e inclusione al fine di riconoscere ad ogni essere umano la dignita’ e il rispetto che merita’ per se’ e per la propria famiglia e, contestualmente, far sì che le strutture accoglienti non si limitino solo ad ospitare ma anche a formare al lavoro. La scuola li formerà dal punto di vista culturale. La cultura della condivisione porta ad un equilibro maggiore rispetto alla discriminazione a all’odio razziale. Fornisce e stabilisce equilibri nella stessa collettivita’ ai fini della pubblica scurezza e garantisce un futuro anche a coloro che vogliono veramente lavorare e fanno lavori, con gioia e umilta’, che gli italiani non sempre vogliono svolgere.

IL LAVORO RIDA’ LORO LA DIGNITA’ E A NOI LA GIOIA DI CRESCERE E CONDIVIDERE CON LORO CULTURE, TRADIZIONI, MESTIERI E …IL FUTURO.