LE ANALISI DEI DATI

  • Pubblicato il 09/04/2019
  • da G. D. T. - Latiano (BR)

Sono stati analizzati i dati che gli enti preposti al controllo del mondo del lavoro hanno pubblicato: Agromafie 3°Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia della Coldiretti; 4° Rapporto Agromafie e caporalato della CGIL; Rapporto annuale dell'attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale 2017 dell'INL; Relazione annuale 2017 del Presidente e Appendice statistica dell'INAIL.
Tutti i dati analizzati convergono sulle medesime cause che portano al mancato rispetto, nella sua pienezza, del diritto al lavoro nel Salento (provincie di Brindisi, Taranto, Lecce): lavoro in nero, imprese irregolari, criminalità organizzata, connivenza delle imprese e "insensibilità" sociale.
Si può e si deve ovviare al problema adottando delle misure necessarie: formazione e informazione del lavoratore alla prevenzione; sensibilizzazione della popolazione sulla problematica; interventi efficienti degli enti di controllo.

Commenti (1)

  • il 09/04/2019
    C. C. - Latiano
    ha commentato:

    L' INAIL infatti ha il compito di PREVENIRE gli infortuni sul lavoro e anche delle morti, ma prima di prevenire dobbiamo essere FORMATI alla prevenzione, e a educare il lavoratore stesso.Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dice : CHE LA SICUREZZA SUL LAVORO È UN TEMA DI CIVILTÀ, e richiama la responsabilità di tutte le parti:Datore, Lavoratore e infine gli enti pubblici. La legge italiana è considerata molto sicura , però ci chiederemo perché allora non si rispettano , una risposta c'è : non si rispettano per lo stile di vigilanza,e oltre al controllo esterno ci deve essere anche quello interno svolto dallo stesso lavoratore. Avvolte nel Salento non si rispettano questi fattori infatti i suoi mali sono : aziende irregolari e lavoro in nero.