Ezio e Giovanna ; la libertà l'amore , gli ideali

  • Pubblicato il 02/04/2019
  • da V. R. - Bologna

Ezio Zanelli e di Giovanna Zanarini.
Il post di oggi ha come protagonisti una giovane coppia di innamorati : Ezio e Giovanna ! innamorati della vita, della libertà, della democrazia. Ezio un normale operaio, fornaciaio per esattezza, Giovanna anche lei fornaciaia . Erano accomunati da molte cose ; il luogo di nascita, (Imola), la regione, la nazione. La cosa che però più di ogni altra cosa univa, era l ‘amore della giustizia degli ideali che si ritrovano dentro di essa.
Gli anni in cui vissero i nostri protagonisti sono quelli del fascismo , del nazismo dei regimi totalitari per antonomasia. Mussolini, Hitler, Franco, sono nomi che accarezzano le nostre orecchie da poco,ma all'istituto PARRI, dove ci siamo recati per scoprire questi viaggiatori storici, SI RESPIRA STORIA DI IDEALI, DI UOMINI E DONNE CORAGGIOSE senza i quali noi non saremmo adesso così liberi. Il periodo di cui parliamo è quello compreso tra gli anni 1920 e 1930; in Italia i fascisti si facevano sempre più strada tra violente repressioni e palesi brogli elettorali. Non tutti però si fecero spaventare da tali modalità o persuadere dalla propaganda: esistevano infatti partiti e gruppi di antifascisti che non volevano sottomettersi alla dittatura perché sostenevano idee di democrazia, libertà e giustizia. Fino al 1925 gli antifascisti poterono esprimersi pubblicamente, seppur correndo mortali rischi; dopo che tutti i partiti vennero sciolti con le leggi fascistissime,furono invece costretti ad agire in clandestinità oppure a fuggire all'estero. Questo è il caso di Ezio e Giannina. Iscrittasi al PCI nel 1924, espatriò legalmente nel 1935 in Francia per unirsi a Ezio del quale seguì le sorti.
Entrò in Spagna nel giugno 1937, per combattere a difesa della Repubblica e contro i rivoltosi capeggiati dal generale Francisco Franco.
Lavorò quale addetta al centro di emissioni radio clandestine per l’Italia (Radio Milano) e a quella ufficiale della Repubblica spagnola (Radio Barcellona). Rientrò in Francia nel settembre 1938 e, quindi, in Italia nel giugno 1943. Una donna che amava il suo uomo e i suoi ideali politici. Ezio invece, Secondo i progetti dei suoi, avrebbe dovuto fare il ragioniere e forse l'avrebbe fatto, se una pugnalata al torace infertagli dai fascisti che, nel maggio del 1921, avevano fatto irruzione nella sede del Circolo "Andrea Costa" di Imola, non avesse cambiato il corso della sua vita. Dopo venti giorni di ospedale, infatti, Zanelli decise di interrompere gli studi, si trovò un lavoro come fornaciaio e si dedicò all'attività politica, diventando prima segretario della sezione giovanile comunista di Imola, poi segretario di zona, dal 1924 al 1926, del PC'I sempre a Imola. Da allora è stato, per Zanelli, un continuo sfuggire alla polizia: nel 1927 quasi un anno da clandestino a Milano; poi la fuga a Vienna quindi, sotto lo pseudonimo di Giulio Lenti, il rientro in Italia per svolgervi, mai individuato dalla polizia fascista, attività clandestina. Più abile quella Svizzera, che nel 1929 lo arresta a Basilea. Scontato il carcere per "uso di passaporto falso e per attività antifascista verso l'Italia", Zanelli viene espulso e ripara in Unione Sovietica, dove frequenta l'Università leninista. Nel 1931 Zanelli è al Congresso della gioventù comunista italiana, nel '32 la rappresenta presso l'Internazionale giovanile, tra il 1933 e il 1935 torna a più riprese clandestinamente in Italia, nel 1937 è in Spagna dove lavora a "Radio Milano Libertà" e a "Radio Barcellona". Nel 1939 è, da clandestino, in Francia. È di quell'anno un'informativa della polizia italiana che ne traccia questo profilo: "Zanelli E., alias Aristide, alias Lenti Giulio, convive a Parigi con certa G. Zanarini fu Pietro, detta Giannina. Lo Z. è stato in Spagna nel 37/38, dove ha diretto le radiotrasmissioni in lingua italiana. Ha svolto attività di funzionario del partito in Italia negli anni 33/34/35. Si ritiene che il partito lo invii nel Regno per missioni da svolgere a Milano". In realtà durante la guerra Zanelli era nel Sud della Francia. Durante l'occupazione tedesca organizza azioni di sabotaggio nelle officine che producevano per i nazisti. Nel maggio del 1944 raggiunse il maquis di Limoge e, nella zona del Massiccio Centrale, fu commissario politico nelle formazioni partigiane costituite fra gli emigrati e aggregate a quelle francesi ed è stato membro del Comitato italiano di liberazione nazionale costituito in Francia.
Dopo la Liberazione Zanelli, tornato in Italia, è stato dirigente politico, sindacale e amministrativo in Emilia-Romagna.
Preziosi ed indispensabili per quest

Commenti (3)

  • il 07/04/2019
    L. B. - Irnerio (Bo)
    ha commentato:

    A me l'uscita al' Istituto Parrri mi ha fatto comprendere in che modo terribile vivevano le persone che semplicemente si opponevano al regime fascista , penso proprio che a quei tempi la libertà era un concetto inesistente.

  • il 02/04/2019
    V. G. - irnerio
    ha commentato:

    Ezio e Giovanna furono una coppia veramente forte, furono riusciti a far scomparire un loro confine scappando in Francia nel 1935.
    Ammiro molto la loro voglia di libertà
    Un saluto

  • il 02/04/2019
    D. M. - BOLOGNA
    ha commentato:

    Ezio e giovanna furono una coppia veramente favolosa con la f maiuscola e piena di coraggio.
    Loro ebbero un confine ma furono riusciti a "rompere" questo confine scappando per prima in Francia nel 1935 (prima enzo poi giovanna) poi in spagna nel 1937 per combattere a difesa della Repubblica perche in spagna ci fu la dittatura.Parlando invece di liberta loro non ebbero nessuna liberta sopratutto Enzo che venne pugnalato al torace nel maggio 1921 da fascisti, cosi dovette abbandonare gli studi e dedicarsi al lavoro di fornaciaio e la vita politica.
    Senza parole
    Chapeau