A SCUOLA TU NON VAI PIÙ!

  • Pubblicato il 25/03/2019
  • da S. E. - San Vito dei Normanni

https://drive.google.com/file/d/14FMqVYjLqppvqQ_Q0MKC-8jS5mMmJ-c_/view?usp=sharing

Nella prima fase del progetto la classe 2 B ha svolto un'attività sul DIRITTO negato all'Istruzione dei bambini ebrei a causa dell' emanazione delle Leggi razziali del 1938. Nell'occasione dell’ 80esimo anniversario i ragazzi hanno effettuato una ricerca documentale sul sito dell' Archivio di Stato di BRINDISI leggendo i documenti del 20.01.1944 quando nel Salone della loro Provincia, sede storica del governo Badoglio e capitale d'Italia per un giorno, furono abrogate le leggi razziali. In quella occasione Re Vittorio Emanuele III soggiornò nel Castello dei Principi Dentice di Frasso di San Vito dei Normanni. Attraverso video, libri ed interviste i ragazzi hanno conosciuto le testimonianze di ex “ bambini “ ebrei cacciati da scuola. La storia raccontata da Liliana Segre, oggi Senatrice a vita, ha particolarmente colpito la loro sensibilità. A lei e ad altri bambini ebrei i ragazzi hanno scritto delle lettere.

Commenti (8)

  • il 17/04/2019
    R. A. - castelfidardo
    ha commentato:

    Per me il fatto che gli ebrei non potevano andare a scuola mi rattrista.
    Io penso che sono molto fortunata ad andare a scuola ed imparare molte cose importanti.

  • il 30/03/2019
    F. I. - San Vito dei Normanni (BR)
    ha commentato:

    Caro Sergio
    Come ti sei sentito quando hai capito di essere stato ingannato. La mamma non l’hai più vista sicuramente hai pianto tanto. Mi chiedo perché in quei laboratori ti hanno trattato come cavia, quanto hai sofferto! Anche noi quando abbiamo conosciuto la tua storia siamo rimasti increduli. Ma ora sorridi dovunque tu sia perché hai finalmente trovato la pace dopo ciò che ti è accaduto e finalmente potrai riabbracciare le persone che amavi tanto la mamma, papà,le tue amate cugine Andra e Tati e la tua ara nonna
    Francesco Iaia

  • il 27/03/2019
    S. M. - San Vito dei Normanni (BR)
    ha commentato:

    SAN VITO Dei NORMANNI
    10 giugno 2018
    Cara Liliana
    Sono molto contenta che il presidente Sergio Mettarella abbia scelto lei per nominarla senatrice a vita. Non poteva scegliere persona migliore, perché lei ha avuto il coraggio di testimoniare il suo terribile segreto al mondo intero. Per me lei è una persona molto forte perché ha affrontato quell' “inferno di Auschwitz”,uscendone viva e rifacendosi una vita dopo. Mi piacerebbe sapere come si è sentita, quando il segretario del presidente Mattarella l'ha chiamata per annunciarle e chiederle la sua disponibilità a ricoprire l' incarico? E soprattutto nel primo colloquio telefonico il presidente Mattarella le ha detto che del suo coraggio l'Italia ne va fiera. Sono sicura che lei porterà in senato la voce di tutti i bambini che ancora oggi sono vittime di violenza e ai quali è negato il diritto all' istruzione.
    Ancora grazie signora Liliana!
    E non si arrenad mai!
    Un abbraccio
    Sofia.

  • il 27/03/2019
    D. C. - San Vito dei Normanni(BR)
    ha commentato:

    Venire a conoscenza della storia di Liliana Segre mi ha fatto capire quanto siamo fortunati noi ragazzi oggi. Noi abbiamo il diritto di andare a scuola, fare qualsiasi sport ci interessi e di stare con la nostra famiglia e con i nostri amici. A Liliana questo non è stato concesso anzi è dovuta crescere prima del dovuto costringendola a mettere da parte la vita da bambina e indossare i vestiti di un adulta. Quello che mi ha colpito sopratutto è il disinteresse totale della maestra e delle compagne che, anziché provare a lottare affinché i suoi diritti non le venissero portati via. Se fossi stato uno dei suoi compagni di classe sicuramente mi sarei arrabbiato molto e avrei convinto altre persone a protestare e a fare la differenza

  • il 27/03/2019
    M. C. - San Vito dei Normanni (BR)
    ha commentato:

    Ho immaginato di essere una compagna di classe di Liliana Segre e le ho scritto una lettera immedesimandomi nel periodo delle leggi razziali.

    Cara Liliana,
    da quando non ci sei più in classe, non è più un piacere venire a scuola. Quando sono entrata in classe e non ti ho visto più, mi sono preoccupata e ho subito chiesto alla maestra cosa era successo e lei ha detto che eri stata espulsa perché eri ebrea. È ingiusto tutto quello che ti è successo, non bisogna mai negare l'istruzione ai bambini. Sai a noi bambini ci dicono che con voi non dobbiamo più avere a che fare perché siete diversi. Diversi da cosa? Ma la diversità non è una ricchezza? E allora? Io soffro tanto tanto per la situazione che viviamo. Sicuramente tra poco succederanno eventi tristi. Liliana, io so che tu sei forte. Affronta tutto con coraggio e sono sicura che un giorno qualcuno ti ricompenserà.
    Un abbraccio.
    Manuela

  • il 26/03/2019
    F. D. - San Vito dei normanni br
    ha commentato:

    Quando ho conosciuto la storia di Liliana Segre sono rimasta colpita dal dolore che ha dovuto vivere nei giorni di allontanamento dalla propria scuola solo perchè ebrea. Le ho scritto:

    Cara Liliana,
    sò ma forse non capisco come ti sei sentita quell'estate del 1938 quando a tavola tuo padre con il cuore a pezzi ti disse che eri stata espulsa dalla scuola. ESPULSA per te era una parolona pesante il cui significato era aver fatto qualcosa di grave. Eri semplicemente Ebrea e a loro forse gli ebrei non piacevano perchè ricchi, colti ed intelligenti. Loro volevano da voi sangue e miseria, volevano essere superiori. All'improvviso tutto è precipitato, siete fuggiti per ritrovarvi sul treno per Auschiwitz dove hai fatto la schiava in una fabbrica di munizioni. Avevi solo 14 anni, eri la sola sopravvisuta della tua famiglia.
    Ora sei Senatrice a vita e noi ragazzi affidiamo in te la tutela dei nostri diritti, ancora oggi per molti negati. Battiti sempre per il Diritto all'istruzione di tutti e soprattutto delle bambine che arrivano con i barconi perchè l'istruzione le renderà libere.
    Grazie. Un abbraccio forte.
    Francesca

  • il 26/03/2019
    A. P. - Don vincenzo meo
    ha commentato:

    In questa prima fase di lavoro mi ha colpito la Storia di Liliana Segre. Le ho dedicato un mio pensiero.

    La signora Segre è una grande donna, da ammirare, perché nonostante abbia avuto un passato burrascoso ed infelice, è riuscita a raccontare la sua storia. Una donna sempre piena di vita e di speranza di uscire da quel incubo che le avrebbe potuto far perdere la vita. In seguito ha avuto anche il coraggio di andare avanti, nonostante non fosse rimasto in vita più nessuno dei suoi cari, lei seppur in solitudine ha continuato a lottare contro le leggi razziali che le avevano stravolto l'esistenza.

  • il 25/03/2019
    S. E. - San Vito dei Normanni
    ha commentato:

    Nel commento è allegato il primo lavoro della classe 2 B in PPT " A SCUOLA TU NON VAI PIÙ "